Quest’anno con una classe prima ho aderito a un progetto realizzato da Agiscuola Tre Venezie che si occupa di promuovere l’audiovisivo a scuola. Il progetto chiamato “AnimeSmart per l’Agenda 2030: Il cinema d’animazione quale strumento di cittadinanza e promozione di un mondo più equo” prevede la realizzazione di brevi video di animazione in STOP MOTION, riguardanti gli obiettivi dell’Agenda 2030. Ecco i video relizzati:
Ma come bbiamo fatto a creare queste animazioni? Dopo aver discusso con i ragazzi quali fossero per loro gli obiettivi più interessanti tra i 17 proposti dall’Agenda 2030, abbiamo scelto insieme gli obiettivi n. 5 e n.10 come temi per i nostri piccoli video, e cioè n.5 UGUAGLIANZA DI GENERE e più in generale n.10 RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE.
L’esperta di illustrazione e animazione CRISTINA QUETTI (vedi qui il suo canale Youtube e profilo Instagram) ci ha guidati nella scoperta del cinema di animazione e nella sua realizzazione. Per prima cosa abbiamo concordato l’obiettivo da rappresentare, ci siamo divisi in gruppi di quattro o cinque studenti e ogni gruppo ha ideato una piccola storia. Per realizzare il video la nostra esperta ci ha fatto capire l’importanza dello STORY BOARD come progetto indispensabile alla realizzazione di qualsiasi prodotto multimediale. Qui sotto vediamo un esempio degli story board creati dai vari gruppi, con inquadrature, descrizione della scena ed eventuali suoni e voci:
Successivamente ogni gruppo ha cominciato a realizzare i personaggi per la STOP MOTION, con la plastilina o la carta, e gli sfondi delle varie scene con disegni e cartoncini colorati. Una volta pronto il set abbiamo fotografato in sequenza le varie scene, muovendo i personaggi ad ogni scatto.
Per la realizzazione dei video abbiamo utilizza gli iPad con la app ZING STUDIO per le foto in sequenza, e CAP CUT Video Editor per editare il video compresi musiche, voci e rumori.
Per fare le fotografie abbiamo utilizzato la “casetta dei cartoni” una struttura in legno con un oblò nella parte superiore, sopra la quale appoggiare l’iPad, e con uno spazio sottostante illuminato da led, dove inserire le figurine da animare e da fotografare. Ogni gruppo ha lavorato in autonomia:
Dopo la fase di ripresa c’è stata la fase di editing e montaggio delle scene, con l’aggiunta di rumori, musica e dialoghi registrati dai ragazzi direttamente su CAP CUT.
Tutta l’esperienza ha occupato 8 lezioni: le ragazze e i ragazzi coinvolti si sono molto divertiti e hanno dimostrato grandi competenze nell’uso di questi devices e applicazioni, sicuramente una attività da ripetere anche nell’ambito dell’educazione civica e alla cittadinanza.
Li faccio meglio io