Jean Dubuffet… a occhi chiusi!

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Avete mai provato a disegnare ad occhi chiusi? La matita si muove sul foglio guidata solo da un’immagine mentale, che è quella del disegno che vorremmo tracciare, ma quando apriamo gli occhi il nostro disegno è una sorpresa, e ci appare scollegato dalla nostra volontà. Quando disegnato un volto, ci sforziamo di dare giusta collocazione, proporzione e misura a occhi, naso bocca, orecchie… Questo esercizio , oltre ad essere divertente, ci fa scoprire che un volto, disegnato senza gli schemi mentali che ci impongono di “disegnare bene”, può essere interessante, espressivo, originale e personalissimo. Nelle classi prime siamo partiti da questo spunto per ragionare insieme sul concetto del bello nell’arte: un’opera d’arte deve essere per forza “bella”? E se non è bella non è arte? L’arte è solo ciò che piace? Dopo interessanti riflessioni abbiamo concluso che l’opera d’arte non deve per forza corrispondere ai nostri ideali generali di bellezza, ma può essere espressione, messaggio,  provocazione, scelta… anche del brutto!

Imitando lo stile di Jean Dubuffet abbiamo disegnato il volto a occhi chiusi e staccando il meno possibile la matita dal foglio, per creare degli spazi chiusi da decorare. Nelle foto sotto si possono vedere gli esempi che ho fatto alla lavagna, disegnati rigorosamente d occhi chiusi, e i disegni degli studenti. Le decorazioni in rosso e blu imitano il repertorio grafico di Dubuffet, con le sue linee e campiture.

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8 commenti su “Jean Dubuffet… a occhi chiusi!”

  1. Interessantissimo. Lo proverò con i miei alunni. È il primo anno che insegno e trarrò tantissimi spunti da questo meraviglioso blog… grazie per la condivisione.
    Ciao. Isa

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