Come i “gouaches découpès” di Matisse

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Una mostra del 2014 alla  Tate Modern  a Londra è stata dedicata ad uno dei più grandi artist dell’arte moderna:  Henri Matisse (Henri Matisse: The Cut-Outs, 17 April – 7 September 2014). Questra mostra ha esplorato in particolare il lavoro degli ultimi anni della sua carriera, dedicati alla realizzazione di grandi collage di carta dipinta a gouache, ritagliati direttamente con le forbici e assemblati in straordinarie composizioni. Noi ci siamo ispirati a Matisse  e ai suoi grandi “gouaches découpès”  per realizzare questi coloratissimi collage con figure stilizzate , seguendo la sua stessa tecnica. 
Anche a Ferrara  al Palazzo dei Diamanti c’è stata una mostra su Matisse.
Matisse ha ideato la tecnica di questi collage con un approccio sistematico: prima dipingeva a gouache (una specie di tempera piuttosto diluita) grandi fogli di carta bianca. Una volta asciutti i fogli di carta colorata venivano ritagliati e incollati in grandi composizioni colorate. Nelle sue opere ricorrono forme vegetali e figure stilizzate e così abbiamo inserito nei nostri collage alcune silhouette di figure in movimento.

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Ramoscelli a colori complementari

Atmosfere calde o fredde nelle città medievali

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14 commenti su “Come i “gouaches découpès” di Matisse”

  1. Ciao Miriam, complimenti ! Trovo le tue ideazioni davvero interessanti; io sto attuando progetti monotematici di arte e tecniche artistiche per i bambini della primaria … ti mostrerò come qualche tuo spunto è stato proposto ai “piccoli” e come lo hanno “rivisitato”! Buon lavoro.
    Federica

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  2. Rinnovo il mio apprezzamento per il sito e per l’attività, fonte di ispirazione per molti di noi. Volevo però anche chiedere: ma come riesci a fare tutte queste cose e in più trattare la storia dell’arte in sole due ore settimanali? ?

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    • Ciao Massimo! Bella domanda! A dire la verità faccio poca storia dell’arte, e quella che faccio è riservata soprattutto alle terze con l’arte moderna. Ho fatto questa scelta perché mi sento in dovere di fare usare le mani, i colori, i pennelli ai miei studenti, e comunque di mettere in pratica ogni cosa di cui parliamo. Ho figli adolescenti e mi sono accorta che loro e i miei studenti alle medie sono soffocati dalla teoria in tutte le materie, resta solo un po’ di ginnastica, qualche momento di musica dove suonano e Arte, dove possono mettere in campo abilità diverse… Come scrivi tu, pretendere di fare storia dell’arte e anche attività pratiche è quasi impossibile in due ore. Allora scelgo: la storia dell’arte è limitata dal romanticismo alla pop art (con qualche salto qua e là), ma con l’attenzione a mettere in pratica le poetiche, i concetti, le tecniche degli artisti. Si va un po’ di corsa e si sacrifica qualche nome importante am l’obiettivo per me è abbastanza chiaro: devono avere l’idea del percorso fatto dall’arte moderna, per capire come si è arrivati ad un Lucio Fontana o ad un Pollock, e provando a dipingere come gli impressionisti, come van Gogh e Matisse, come Kandinsky o Warhol, riescono a capire questi percorsi, e forse a non scordarli più… 🙂 Grazie Massimo!

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      • Grazie a te per la risposta, che mi conforta nella mia intenzione di ridurre anche da parte mia la teoria; percorso doloroso per noi docenti, perché ci obbliga a tagliare pezzi di programma che amiamo, e complicato perché nella nostra scuola non abbiamo laboratorio né – spesso- dei semplici armadietti in cui conservare attrezzatire e materiali. Ma ce la faremo. Un caro saluto.

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  3. Grazie mille per questo laboratorio! E’ bellissimo..
    Io non sono una professoressa, ma cerco di far appassionare all’arte i bambini attraverso laboratori e corsi extra-scolastici!
    Ora ero in piena crisi perché devo iniziare con dei ragazzini delle medie ed è la prima volta che lavoro con loro, ma questo laboratorio mi ha dato un grande spunto! Grazie davvero, ti seguirò spesso!

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    • Ciao Marta, piacere di conoscerti e felice di esserti utile! I lavori che propongo sono stati sperimentati tutti in classi delle medie, con tutti i loro tempi, entusiasmi, opposizioni e problemi… di solito il risultato non parla della fatica che si è fatta per raggiungerlo, ma di una cosa sono sempre certa: tutti possono creare cose interessanti, uniche e significative, indipendentemente dalle abilità personali. Tutti i lavori che trovi qui sono un esempio di quante cose belle si possono fare e pretendere dai ragazzini, perché ,vedrai, ti stupiranno! Buon lavoro! 🙂

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  4. Ciao Miriam sono una tua grande fan e seguace nonché professoressa di arte. Soprattutto ora che stiamo facendo didattica a distanza.
    A presto,
    Simona

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  5. Buongiorno Miriam Paternoster, spesso guardo il tuo sito, che apprezzo e trovo i tuoi lavori molti interessati, alcuni sono più o meno simili a ciò che anch’io propongo e questo mi rende felice. Con i miei alunni lavoro abbastanza in classe e faccio anche storia dell’arte. Ho combinato regolarmente 1 ora di teoria e 1 ora di attività pratica, i ragazzi lo sanno sin dalla prima media. C’è molta organizzazione e un forte lavoro di programmazione e informazione alle spalle, però lo faccio volentieri e dopo parecchi anni di insegnamento in questa maniera il resto viene spontaneo. I miei alunni fanno esperienza pratica e fanno teoria, e trovo l’abbinamento delle due attività (programmate) molto importante, perché penso che sia questa l’età in cui possono imparare e sviluppare la creatività e nello steso tempo consolidare le “basi” della Storia dell’Arte, educandoli anche ad apprezzare i “Beni culturali e ambientali”, che costituiscono il patrimonio culturale italiano, definito anche il nostro patrimonio storico. “A mio parere”, considero il nostro lavoro meraviglioso. Penso che la nostra materia d’insegnamento nella scuola secondaria di primo grado deve avere una giusta dose di teoria e pratica, una porta alla cultura che comprende il binomio delle due cose, sin dalla prima media.
    Ti ringrazio per quello che fai, ti apprezzo e ti auguro buon lavoro.
    Elisabetta

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