Murales: Speak beyond borders

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Il murale, “Speak beyond borders”, guarda invece oltre i confini. Sulla parete delle aule di lingue prende forma un grande globo fatto di volti che dialogano, simbolo dell’incontro tra culture e dell’importanza di comunicare e comprendersi. Le frasi scelte dai ragazzi – “One’s destination is never a place but always a new way of seeing things” e “Eine andere Sprache zu sprechen ist wie eine zweite Seele zu haben” – raccontano il valore della diversità e la ricchezza del sapere condiviso. Un’opera aperta al mondo, nata da un percorso laboratoriale fondato sull’“imparare facendo”, in cui studenti di primaria e secondaria hanno sperimentato tecniche artistiche, collaborazione e senso di comunità.

Qui il video della realizzazione:

Il lavoro di gruppo è stato strutturato in una fase progettuale e in una fase esecutiva. Nella prima parte, i ragazzi sono stati introdotti alla progettazione del murale e alle difficoltà legate all’ingrandimento dell’immagine. È stato così evidenziato quanto fosse importante avere un progetto preciso, necessario per la realizzazione di un’opera efficace.

La fase progettuale ha previsto la creazione di un bozzetto digitale: utilizzando l’iPad con il programma Sketchbook, è stato possibile realizzare il rendering dell’opera finita, calcolare le proporzioni, valutare l’impatto visivo e sperimentare i rapporti tra colori e ambiente. Grazie a questo strumento si è potuto valutare quali combinazioni cromatiche risultassero più efficaci.

Per il soggetto del murale si sono realizzati due bozzetti ed è stato scelto di raffigurare un un grande mondo dove i continenti sono costituiti da profili di persone che si parlano. 

La parte più complessa si è rivelata l’ingrandimento dell’immagine sulla parete, realizzato con la tecnica della quadrettatura: in parte dall’insegnante, in parte dai ragazzi (nelle zone più basse). Una volta riportato il disegno con i pastelli a cera di colore giallo e arancio, gli studenti hanno dipinto le diverse aree seguendo il bozzetto originale con pittura acrilica.

Fin da subito è emersa l’importanza dell’organizzazione: lavorando in tanti sulla stessa superficie, i ragazzi hanno dovuto accordarsi sulla distribuzione dei compiti, l’uso dei colori e la gestione degli spazi. Ogni studente si è occupato di una parte del murale (alta, bassa o intermedia), cercando di collaborare senza intralciarsi a vicenda. Questo ha favorito l’autonomia e lo sviluppo del senso di collaborazione per raggiungere uno scopo comune.

Durante la prima parte della giornata, dopo aver rivisto il progetto, si è passati al disegno sul muro e alla stesura dei primi colori. Nel pomeriggio il lavoro è proseguito in modo intenso e soddisfacente: tutti i ragazzi e le ragazze hanno portato avanti la loro parte con precisione e impegno. 

Un momento particolarmente interessante è stato quello della revisione collettiva dell’opera. In questa fase, attraverso la variazione del disegno e del rendering digitale, abbiamo valutato insieme diverse possibilità. È emerso che lo sfondo del murales risultava piuttosto vuoto, poiché la parete bianca era stata mantenuta nel colore originale.

Per dare maggiore profondità e spessore al disegno, si è deciso di inserire una grande galassia alle spalle del pianeta. Questa scelta ha permesso sia di valorizzare i colori del paesaggio, sia di evidenziare con una massa scura la forma rotonda in primo piano. I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo a questa fase di revisione e completamento, impegnandosi con dedizione per migliorare l’opera e raggiungendo un risultato che ha dato a tutti grande soddisfazione.

Il murale è stato completato con l’inserimento di alcune frasi ad effetto in lingua tedesca e inglese. Per la ricerca, i ragazzi hanno utilizzato il computer, cercando citazioni di personaggi famosi – scrittori, poeti e scienziati – legate ai temi del viaggio, della comunicazione tra le persone e della conoscenza di lingue e culture diverse.

Gli studenti hanno scelto una frase in inglese di Henry Miller: “One’s destination is never a place but always a new way of seeing things” e una frase in tedesco attribuita a Carlo Magno: “Eine andere Sprache zu sprechen ist wie eine zweite Seele zu haben” (“Parlare un’altra lingua è come avere una seconda anima”).

L’ultimo momento del progetto è stato la scrittura delle frasi lungo la linea nera che attraversa il murales, riprendendo così il filo conduttore che decora le pareti della scuola anche nelle altre aree dedicate.

In questo lavoro gli studenti hanno messo in campo le proprie competenze con senso di responsabilità e passione. Il risultato finale ha dato grandi soddisfazioni, sia per la qualità dell’opera, sia per la consapevolezza di aver decorato una grande parete della propria scuola lasciando un segno tangibile e duraturo, creato con le proprie mani.

L’aspetto più interessante del lavoro di gruppo è stata la possibilità di vedere la propria opera nascere e crescere attraverso il contributo di tutti: un’esperienza che ha fatto comprendere come, da soli, non sarebbe stato possibile ottenere un risultato di tale portata, mentre la collaborazione ha reso concreta la realizzazione di questa grande opera collettiva.

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