Per un anno ho lavorato su un taccuino che è stata una “casa nella tempesta”, come lo hanno definito gli amici de “il movimento del taccuino” guidati da Liana Zanfrisco e dalla sua straordinaria energia creativa.
Le pagine che mi hanno accompagnate sono una autobiografia, un diario personale che ha avuto il solo scopo di attivare un dialogo con la parte più profonda, gioiosa e libera di me.