Gerard Richter è uno degli artisti viventi più straordinari della nostra epoca. Dopo una lunga discussione in classe sul ruolo dell’arte e sui percorsi dell’arte moderna e contemporanea, ho mostrato in classe le opere di Richter, da quelle più figurative a quelle più astratte. Abbiamo ragionato insieme su come la pittura astratta sia una questione di scelte dell’artista, e non certo di abilità. Un altro aspetto interessante è stato quello di sganciarsi dall’idea del fine, del progetto, per affidarsi all’azione, alla meraviglia della creazione, alla sorpresa che può dare il semplice “fare”.
Citando le parole di Gerhard Richter: “Quando dipingo un quadro astratto (il problema è molto simile in altri casi), non so in anticipo come sarà il mio quadro né, mentre sto dipingendo, quello che voglio ottenere”.
Dopo aver visto questo video su come lavora praticamente l’artista, abbiamo definito i tre passaggi per la creazione della nostra opera astratta
- dipingere un fondo a tre o quattro colori, stesi a campiture ampie e con forme libere.
- applicare uno o due colori spessi e pastosi su una striscia di cartoncino che ci servirà da spatola. Scegliere i colori in base al fondo che abbiamo preparato, in modo da avere qualche tipo di contrasto (chiaro/scuro, o colori contrastanti/complementari)
- passare lentamente la nostra “spatola” piena di colore sopra il dipinto, in un’unica direzione (dall’alto al basso, da sinistra a destra o viceversa), variando l’inclinazione, la pressione e le pause sulla superficie del quadro.
Alla fine di questa esperienza “astratta” abbiamo parlato su come ci siamo sentiti nell’affrontare il foglio bianco senza istruzioni, limiti o progetti, e su come abbiamo reagito di fronte alla sorpresa del risultato. Qualcuno ha provato disagio nel dipingere tanto liberamente, altri gioia ed euforia. A qualcuno è sembrato di “rovinare” il proprio quadro nella terza fase, qualcun altro ha scoperto combinazioni di colori e profondità sorprendenti. Su una cosa sono stati tutti d’accordo: ci siamo divertiti!
Ecco il video della nostra esperienza: Gerard Richter in tre passi
Splendido, posso proporlo alle mie classi?
Assolutamente Laura, c’è anche il video tutorial! I ragazzi si sono divertiti molto, ma prima ho fatto vedere loro le opere di Richter, dalle prime iperrealiste alle ultime astratte, per far capire loro che l’astrattismo è una scelta, e non una mancanza di abilità 😉 . Devo dire che si sono impegnati e hanno creato il loro dipinto con più consapevolezza!
….complimenti per lo splendido lavoro ….aiuta tanto soprattutto per chi come me è alle prime armi. …serve a molti professori o maestri per uscire dagli schemi !
Grazie Manuela! Sono felice che ti sia utile: Pensi di realizzare un lavoro simile in classe? Sono sempre curiosa di sapere come vanno questi esperimenti in altre scuole… se lo fai fammi sapere 🙂
Fantastico!
salve
anche io alcune volte mi ispiro ai dipinti di Gerard Richter
lascia molto alla creatività manuale e fà perdere molto a quella ingessatura insegnata a scuola vedi paesaggi fiori ecc che si assomigliano tutti e danno poco spazzio alla ricerca .
Ciao Sauro! I ragazzi si sono divertiti tantissimo e hanno fatto esperienza del Colore e del “caso”. Come scrivi tu puoi immaginare che i più in difficoltà sono stati quei ragazzi con una mentalità molto “scolastica” che avevano paura di sbagliare qualcosa o di non fare bene… Per fortuna c’è l’arte che li aiuta a sciogliersi un po’ da questi condizionamenti. La meraviglia della creazione pura attraverso il colore è stata per molti liberatoria!
Grazie del tuo commento Sauro! 🙂
ci sono tanti modi per esprimere il proprio estro artistico e questo è davvero originale e apparentemente semplice
grazie del commento! La penso anche io così 🙂
Bello