L’ IPRASE – Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – è un Ente Strumentale della Provincia Autonoma di Trento, con il compito di promuovere e realizzare iniziative di formazione continua, ricerca e sperimentazione a sostegno dell’innovazione didattica e dello sviluppo del sistema educativo provinciale. Mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulle pratiche didattiche e le attività per l’insegnamento dell’arte a scuola, così ho scelto una lezione su Cézanne che ho fatto con i miei alunni di terza media e l’articolo, che potete leggere cliccando qui, è stato pubblicato sulla newsletter dell’IPRASE. Sono molto orgogliosa di essere stata interpellata da questo autorevole Istituto e seguo assiduamente le loro ricerche nel campo dell’educazione. Il sito dell’Istituto IPRASE è: www.iprase.tn.it
Ecco qui l’articolo e il video correlato:
L’Arte a Scuola, pratiche didattiche e creatività: L’esperienza di una monostampa ispirata a Cézanne
di Miriam Paternoster
Spesso quando si parla dell’Arte nella scuola, in particolare nella scuola dell’obbligo, si ha una sensazione quasi di leggerezza: un senso ludico abbinato al divertimento accompagna inevitabilmente le ore dedicate a questa materia, al contrario di quelle più gravose e pesanti occupate da argomenti ritenuti più impegnativi e seri come l’italiano o la matematica. Sicuramente l’Arte è stata la vittima principale di un modello educativo improntato su idee illuministe che sviluppano le conoscenze e l’apprendimento su abilità di tipo accademico. Il pensiero creativo, in realtà, andrebbe sfruttato maggiormente nelle nostre scuole come la chiave per affrontare lo studio di qualsiasi disciplina.
Secondo nuovi modelli di apprendimento, basati appunto sul pensiero creativo e sul problem solving, è proprio lo sviluppo della creatività che ci incoraggia a rompere gli schemi, a pensare in modo divergente, a trovare nuove soluzioni, ad affrontare la paura di sbagliare. Se consideriamo le capacità emozionali e artistiche dei nostri studenti come una risorsa nella formazione della persona, l’insegnamento e la pratica dell’Arte diventano allora fondamentali nel percorso dell’apprendimento.
In una lezione di Arte e Immagine che voglia essere efficace credo che siano necessari due elementi in continuo collegamento tra di loro: la teoria abbinata alle immagini e la sperimentazione pratica.
L’obiettivo è quello di imparare a osservare le immagini che ci circondano con una certa consapevolezza e conoscere gli strumenti e le tecniche per realizzarne di proprie.
In una lezione su Cézanne abbiamo parlato delle sue opere insieme agli studenti, osservandone una gran quantità, commentandole, cercando di capire cosa differenziasse le sue nature morte da quelle dipinte nell’Ottocento o precedentemente. Durante una lezione teorica abbinata alla proiezione di immagini su un argomento, si lanciano quindi domande, si accettano tutti gli spunti, le osservazioni, le provocazioni, e si prova a far capire che non c’è una risposta giusta o sbagliata quando osserviamo un’opera d’arte. Utilizzando i ragionamenti degli studenti si costruisce la lezione: attraverso le loro osservazioni si confermano le teorie.
L’attività teorica per essere realmente efficace deve necessariamente correlarsi all’attività manuale e pratica secondo l’idea del learning by doing, cioè imparare facendo. L’attività laboratoriale occupa in generale più tempo di quello riservato alla lezione frontale e mette in campo competenze come l’autonomia, la responsabilità e la collaborazione degli studenti. Ogni argomento svolto viene sviluppato e “messo in pratica” attraverso un percorso di pittura, disegno, stampa, collage, elaborazione grafica al computer o modellazione plastica, che sia coerente con le nozioni teoriche appena affrontate.
Nel caso della ricerca su Cézanne abbiamo sperimentato una nuova e semplicissima tecnica di monostampa, cioè la stampa unica e non ripetibile di un’immagine da una matrice di plastica ad un supporto cartaceo. Ogni studente ha scelto un particolare di un quadro di Cézanne e lo ha ricopiato con dei semplici pennarelli da una fotocopia su un foglio di acetato. La trasparenza di questo materiale permette di ricalcare letteralmente l’opera dell’artista sovrapponendo il foglio di plastica alla fotocopia e disegnandoci sopra. Le indicazioni fornite ai ragazzi prevedevano di cogliere e copiare le ombre e le luci del particolare dipinto e imitare le varie tonalità presenti nell’opera sovrapponendo e mescolando i colori a pennarello sull’acetato.
Una volta terminata la “matrice” su acetato, abbiamo inumidito un foglio da disegno e l’acetato colorato è stato capovolto e premuto sul foglio, in modo che il colore a pennarello è stato assorbito dalla carta bagnata. L’effetto di queste monostampe è un colore nitido e brillante, con una superficie texturizzata e vibrante. Il risultato è sempre una sorpresa e dipende dall’umidità del foglio, dalla quantità di colore applicata sull’acetato e dalla pressione esercitata sulla matrice. L’acetato una volta che ha rilasciato il colore sul foglio ridiventa trasparente e si può riutilizzare per un’altra monostampa.
La tecnica è stata sperimentata per la prima volta da me e dai ragazzi di una classe e insieme abbiamo pensato di realizzare un video-tutorial per condividere e mettere in rete questa interessante esperienza: anche questa proposta è stata accolta con entusiasmo e con molta serietà.
http://arteascuola.com/2014/01/monoprints-inspired-by-cezanne-still-life/
Come si è visto da questo esempio è sempre importante proporre un’attività pratica alla portata dei ragazzi, da realizzare con una serie di passaggi semplici e precisi, con chiare istruzioni e dimostrazioni. Anche i materiali possono essere scelti tra quelli più economici facilmente reperibili e a volte è sorprendente quello che si riesce a realizzare con poche risorse. In questo caso l’attività è adattabile ad un’infinità di artisti, opere ed idee, proprio perché non richiede grandi abilità manuali, è veloce (la realizzazione delle stampe ha occupato una lezione di 100 minuti) ed è di grande effetto.
Insegnando in una scuola media ho a che fare con molti adolescenti che ancor prima di appoggiare la matita sul foglio sostengono di “non essere capaci” di fare ciò che propongo. In effetti convincere gli studenti che tutti possono disegnare e che è possibile per tutti creare qualche cosa di bello e significativo, è un’impresa non facile, eppure chiunque abbia la capacità di scrivere parole con una penna è altrettanto in grado di disegnare.
Questa consapevolezza nasce e cresce dentro gli studenti attraverso l’incoraggiamento, l’evidenza del loro successo, la soddisfazione di riuscire. A volte devo convincere uno studente che il suo lavoro è bello, meritevole, espressivo. Devo convincerlo che sta creando e dicendo qualcosa anche con il suo segno incerto e i colori accostati casualmente, devo spronarlo a vincere la paura di sbagliare e a valutare positivamente il proprio lavoro.
Dopo aver dato le istruzioni e aver mostrato un esempio realizzato da me, uso i disegni in corso d’opera degli studenti come steps del percorso da svolgere: sollevo il disegno di qualcuno per mostrare a tutti come procedere, in questo modo ogni studente impara a rispettare il proprio lavoro e quello degli altri e i loro stessi elaborati sono utilizzati come campionario di immagini per spiegare la metodologia da usare.
E’ innegabile che un percorso didattico che include un’attività di tipo manuale e pratico completa in maniera indelebile l’apprendimento, perché anche le nostre mani hanno una memoria ed il disegno è una forma altissima di conoscenza.
In questo caso lo studente che si è trovato ad osservare, imitare, disegnare e rielaborare le nature morte dipinte da Cézanne, difficilmente poi si dimenticherà di Cézanne: l’apprendimento passa attraverso il “fare” e questo lo rende significativo e duraturo.
L’Arte nella scuola è dunque una risorsa insostituibile che coinvolge la formazione della persona in tutti i suoi aspetti e contribuisce allo sviluppo del senso estetico ed emozionale dei nostri ragazzi. Insegnare Arte dà la possibilità di far emergere le capacità creative degli studenti, che spesso rivelano meraviglie al di là delle loro abilità “accademiche”.
L’espressione di sé, lo spirito di osservazione e il senso critico, più che il “disegno ben fatto” diventano allora obiettivi da raggiungere e valorizzare, come aspetti irrinunciabili nella crescita di ogni persona.
Brava come sempre!
Il tutorial è bellissimo.
Ho provato a far
svolgere questa attivitá in classe, ma il colore del pennarello non si attacca così ene all’acetato, tende a ritirarsi.
Che pennarelli avete usato?
Grazie, ciao!
Sonia
Ciao Sonia
abbiamo usato pennarelli Giotto grossi che vanno meglio di quelli sottili. Comunque la tendenza del colore a ritirarsi dalla superficie impermeabile c’è sempre. Abbiamo ovviato un po’ passando dello sgrassatore spray sull’acetato prima di colorare ed effettivamente i colori aderiscono di più! 😉
Abbiamo provati anche noi con lo S grassatore, proveremo con i pennarelli punta grossa.
Grazie, ciao!
grazie per questo illuminante blog e per avermscelto di condividere le tue lezioni! Il tuo articolo per l’Iprase è molto interessante!
Ciao Carmen, piacere di conoscerti e grazie per il commento! Keep in touch! 😉